Club per l'UNESCO Ticino

Rapporto di attività dell'anno 2009

 

 

La canzone & De Andrè

 

HMI, Bellinzona, martedì 28 aprile ore 20.30, via Cancelliere Molo 9a

 

L'Helvetic Music Institute in collaborazione con il Club per l'UNESCO Ticino ha proposto una serata dedicata a Fabrizio De Andrè, martedì 28 aprile, a Bellinzona.

A dieci anni dalla morte si vuole percorrere un itinerario attraverso le canzoni del celebre cantautore genovese, che ha contrassegnato un'epoca e accompagnato diverse generazioni.

 

Ospite della serata è stato Dario Zigiotto, collaboratore di Fabrizio De Andrè ed anche promotore della Fondazione non lucrativa, che porta il nome dell'artista scomparso.

Il cantante Christian Delucchi, chitarrista sensibile al repertorio di De Andrè, ha accompagnato questa rivisitazione con brani eseguiti dal vivo.

Ha condotto la serata il prof. Paolo Cattaneo, docente di Semiotica musicale e Pedagogia della musica presso l'Università degli Studi di Milano e direttore artistico dell'HMI.

 

La serata si avvale del sostegno del Club per l'UNESCO Ticino che, nell'ambito dei valori e delle tradizioni presenti in tutte le culture e in tutte le epoche, pone l'accento sulla componente socio-educativa dell'intera opera di Fabrizio De Andrè.

Il tema dell'Educazione all'ascolto tanto caro sia all'Helvetic Music Institute, sia all'UNESCO, viene quindi riproposto in questa occasione tramite la figura di De Andrè, poeta e cantante.

Quando si ascoltano le canzoni di Fabrizio De Andrè, stupisce la semplicità dei testi. Parole semplici in un italiano semplicissimo, ma che comunica fatti e sentimenti con una freschezza e un'immediatezza uniche.

L'aspetto morale e la forte caratteristica non–violenta di tutta l'opera di De Andrè, si sommano all'intensità artistica e ne fanno una figura memorabile, che supera i confini del tempo.

 

 

"Musica e Benessere"

 

Il Club per l'UNESCO Ticino ha preso parte alla realizzazione di una serata intitolata "Musica e Benessere".

La serata ha avuto luogo a Bellinzona, all'Helvetic Music Institute, martedì 10 febbraio.

 

La collaborazione del Club per l'UNESCO Ticino in questo progetto, si inquadra sempre nell'ottica di voler approfondire e divulgare le più moderne correnti di pensiero, avendo come fine la difesa e la promozione dei valori di tolleranza e non-violenza tutelati dall'UNESCO.

 

Il Club per l'UNESCO Ticino si è battuto e ha avuto concrete collaborazioni nel campo della Educazione alla Mondialità.

Questo orizzonte che vede al centro la difesa della diversità culturale e la volontà di avvicinare tradizioni e realtà differenti, può, se malfatto e banalizzato, correre il rischio di essere confuso con una omologazione ed un appiattimento delle culture.

Il senso esistenziale dell'Universalità e la volontà di abbattere i confini, può cadere nel vuoto del "non-luogo", dove tutto è "usato" senza essere capito e interiorizzato.

 

 

 

 

 

 

Questa Mondialità stravolta che cancella le identità sia degli individui sia delle culture, va combattuta con energia. È necessario ritrovare e costruire punti di contatto che non siano confini chiusi, ma strumenti di comprensione e di dialogo reciproco, in grado di valorizzare la diversità.

 

Questa analisi è lo scopo e l'obiettivo della serata "Musica e Benessere" e del corso in Musicoterapia. La musica, patrimonio di tutti, in tutte le culture e in tutti i tempi, viene vista come uno tra i tanti mezzi per avvicinare "il diverso": il malato, lo straniero e l'emarginato, in modo da mettere in risonanza i sentimenti, le emozioni e le memorie. Si crea così una relazione che sta alla base di un linguaggio fatto di ascolto e di volontà comunicativa.

 

 

 

I giochi: patrimonio di tutti

 

L'UNESCO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura rivolge ogni anno una particolare attenzione a tematiche sempre incentrate sui Valori Umani di pace, tolleranza e rispetto delle diversità.

L'anno appena trascorso ha visto al centro delle commemorazioni la Terra: la nostra patria comune.

Il Club per l'UNESCO Ticino che difende gli ideali dell'UNESCO sul territorio Cantonale, ha voluto fare un omaggio speciale alla Terra, rivolgendosi ai bambini con un progetto: "Viaggio nei giochi intorno al mondo".

Infatti durante tutto il 2008 numerosi bambini hanno potuto conoscere e praticare i giochi di tutti i paesi del mondo, imparando ad apprezzare le usanze e i sogni di tanti loro coetanei.

 

È stato un vero successo e così nel 2009 il Club per l'UNESCO Ticino desidera riproporre la tematica dei giochi nel mondo, arricchendola di uno spunto nuovo.

Vuoi essere con noi per riscoprire i giochi della tua regione e del tuo paese?

Questo si chiama recupero e tutela delle tradizioni.

Un patrimonio che non va mai perduto se viene ricordato e riscoperto con affetto e dedizione.

Cerca qualche gioco della tua tradizione e descrivilo, oppure disegna quello che ti colpisce di più. Il materiale raccolto verrà divulgato nella tua Scuola.

 

Questo piccolo progetto ha il senso di combattere l'omologazione e l'appiattimento delle culture ed ha lo scopo di valorizzare e sostenere le diversità locali.

 

 

Aiuto all'integrazione 2009

 

Il Club per l'UNESCO Ticino, fin dalla sua fondazione si è occupato dell’integrazione di gruppi etnici, avvicinando alcune famiglie di rifugiati e immigrati di diversi paesi e lavorando per la loro integrazione.

Questa attività è sempre stata portata avanti nei dieci anni e molte sono state le esperienze, i momenti forti e le riflessioni.

Certamente anche la collaborazione con la BISI ha avuto il suo peso, ed è proprio in questo ambito che si colloca l’ultimo intervento a favore della famiglia di Ghassan Bahnan, immigrato Siriano sposato e con una piccola bambina.

Il problema cardine che il Club per l'UNESCO Ticino ha sempre incontrato è stato quello di mettere a fuoco il nucleo dell’integrazione cioé la sfida da affrontare e la sua grande complessità.

La ricerca di una solida e nuova dignità da parte di questi immigrati viene spesso confusa con la conquista di una nuova identità. Ciò crea conflitti e incomprensioni. Compito del Club UNESCO è sempre stato quello di valorizzare la diversità e non di perseguire l’omologazione fra culture.

In quest’ultimo caso, il giovane Ghassan è stato valorizzato in alcuni momenti che hanno espresso la sua tradizione culturale: durante una importante cerimonia religiosa Siro-ortodossa e nell’indicare il giusto approccio da tenere per la ricerca di un lavoro adatto.

 

 

 

"Kraft in der Dehnung" Kurt e Reiner Mosetter

Traduzione a cura del Club per l'UNESCO Ticino

per la tutela dei Diritti Umani e per la Pace.

 

Riunione a Bellinzona fra il gruppo di lavoro del Club per l'UNESCO Ticino che ha effettuato la traduzione del libro “Kraft in der Dehnung” e gli autori.

 

Il giorno 8 marzo 2007 si stabilì una collaborazione fra i due medici-ricercatori germanici Kurt e Reiner Mosetter e il Club per l'UNESCO Ticino, per effettuare in Ticino

la traduzione in italiano del libro "Kraft in der Dehnung".

Questa traduzione fu consegnata come lavoro volontario e senza scopo di lucro, il 7 giugno 2008 a Costanza, presso l'Istituto ZIT (Zentrum für interdisziplinäre Therapien).

La Commissione Nazionale Svizzera per l'UNESCO a Berna ha approvato il lavoro e autorizzato la introduzione che il Club inserirà all'interno della versione italiana del libro.

A Costanza il 7 giugno 2008 si stabilì che era necessario aggiungere un'appendice molto importante, riguardante le basi delle Neuroscienze e l'Insulinoresistenza.

La ragione di questo ampliamento è da ricercarsi nella prospettiva di svolgere proprio a Bellinzona Corsi di formazione, indirizzati a personale medico e paramedico.

Anche la traduzione di questa parte è stata svolta da volontari, è stata ultimata, ed è stata consegnata il 21 maggio a Bellinzona nella Sala Riunioni stato civile, che il Municipio della Città ha dato gentilmente in uso.

 

 

L'intera ricerca effettuata dai medici germanici, testimoniata e riassunta dal testo tradotto, si inquadra nell'ambito di una chiara tutela dei diritti umani. A Bellinzona infatti verranno svolti Corsi e Master di formazione atti a preparare personale idoneo nell'aiuto e nel sostegno di tutte le forme di traumi psichici e fisici.

Tutte le forme di violenza, di abuso, di arbitrio, di disprezzo per i valori umani sono fenomeni contro cui si deve lottare.

Se tutto ciò non si può ancora evitare, si può però dare aiuto alle vittime.

Questo è un cammino di pace.

 

Il libro "KiD - La forza nella distensione muscolare. Un manuale pratico sullo stress, lo sforzo prolungato e i traumi" con l'appendice sulle neuroscienze: "La fisiologia del dolore", uscirà in autunno per le Edizioni "Salvioni arti grafiche" di Bellinzona.

 

 

 

 

In occasione dei dieci anni di attività del Club per l'UNESCO Ticino

 

Sabato 19 e domenica 20 settembre 2009

Assemblea della Federazione Svizzera dei Club UNESCO (FSCU)

Bellinzona, Castelgrande, Sala Arsenale

 

Sabato 19 settembre 2009 il Ticino ha accolto a Bellinzona, l'Assemblea generale della Federazione dei Club UNESCO della Svizzera.

In questa occasione è stata ricordata la fondazione del Club per l'UNESCO Ticino, nato dieci anni fa. Primo Club UNESCO della Svizzera ha dato avvio successivamente alla formazione degli altri Club.

Dieci anni di attività e collaborazioni in particolare con la Biblioteca Interculturale della Svizzera Italiana, presente dal 2002 nel cuore di Bellinzona.

Questa collaborazione vede ora l'avvio di una nuova intesa rivolta a gettare le basi per la creazione in Ticino di un Centro UNESCO.

Questo "sogno" è caro a tutti coloro che lavorano all'interno del Club UNESCO e della BISI, perché racchiude da una parte gli Ideali e i Valori dell'UNESCO, e dall'altra le aspirazioni della BISI, vero laboratorio Multiculturale.

Questa convergenza di intenti riproduce molto bene uno dei capisaldi dell'UNESCO, espresso da Federico Mayor: "L'azione dell'UNESCO si basa sulla convinzione che sia possibile cambiare il corso del mondo, perché il futuro si costruisce fin dal presente. Questa costruzione sarà solida solo se appoggerà su una coscienza profonda della distanza che separa ciò che è, da ciò che dovrebbe essere e su una visione etica chiara...  Sforzarsi di comprendere la realtà per immaginare il futuro, realizzare il possibile e tentare l'impossibile."

 

Madeleine Viviani, Segretario Generale della Commissione Nazionale Svizzera per l'UNESCO saluta tutti i convenuti.

 

 

 

Per sottolineare l'importanza dell'occasione venerdì 18 settembre alle ore 11.00 è stata convocata una conferenza stampa presso il Municipio di Bellinzona.

In questa occasione sono stati trattati i punti seguenti:

 

1)     L’UNESCO e la Società civile: direttive e nuovi orizzonti.

 

2)     L’UNESCO in Svizzera: La Federazione Svizzera dei Club UNESCO. Assemblea generale della Federazione, sabato 19 settembre, Castelgrande di Bellinzona.

 

3)     Il Club per l'UNESCO Ticino 1999-2009, 10 anni di attività.
Club UNESCO e BISI in cammino verso la creazione di un Centro UNESCO.

 

4)      I Gruppi e l'intrattenimento: cornice all'Assemblea. Un messaggio di bellezza.

 

  Alcuni ospiti appartenenti ai Club Svizzeri si intrattengono al Castelgrande di Bellinzona

 

Mondialità e Tradizione

Un sogno UNESCO da vivere

Serata d'intrattenimento

 

In occasione dell'assemblea il Club per l'UNESCO Ticino ha curato una serata di intrattenimento per gli ospiti, la serata si è svolta nella Sala Arsenale del Castelgrande di Bellinzona. La serata era anche aperta al pubblico e gratuita e ha avuto grande successo con la presenza di oltre 160 persone.

Di seguito viene riportato il programma della serata.

 

 

Programma

Apertura

                   Improvvisazione

Mauro Bonomi                                   sassofono

Benvenuto

Luca Guglielmini, presidente uscente del Club per l'UNESCO Ticino

 

Mondialità e gioia

Scuola di danza Area Danza

                   "Barocco"

                   "Omaggio a Re Sole"

                   variazione "Blue bird" da "La bella addormentata"

                   variazione da "Raymonda"

Cuore e canto

                   "Adios nonino"

                                               Ruben Saccher         chitarra acustica

                   Due canzoni napoletane

                                               Mauro Bonomi         tenore

                                               Ruben Saccher         chitarra acustica

Tradizione e Sogno

                   Gruppo Aria Növa

                   "Aria növa"

                   "Sciavatt"

                   "Emigrant"

                   "Fii a sbalz"

Musicoterapia

                   Scuola di musica Helvetic Music Institute

                   L'improvvisazione nella dimensione relazionale

Conclusione

                   Un brano a sorpresa

 

Chiusura

Fredy Conrad, presidente uscente della Federazione Svizzera dei Club UNESCO

 

Arrivederci della Commissione Nazionale Svizzera per l'UNESCO

Signora Madeleine Viviani, Segretario generale

 

Mauro Bonomi, Sassofono

Giovani ballerine di Areadanza

Ruben Saccher e Mauro Bonomi

 

 

 

Aria Növa.      Gruppo ticinese di musica dialettale

Il gruppo Aria Növa, che canta in dialetto, è nato nel 2006 con l’obiettivo di promuovere il progetto-sogno di realizzare un disco a scopo benefico costituito da 12 «storie cantate», relative ai luoghi e alla gente del posto.
Aria Növa svolge la sua attività musicale a livello amatoriale. Del gruppo fanno parte: Pierangelo Solèr (autore dei testi e delle melodie, voce solista, chitarra acustica), Salvatore Barbarossa (chitarra acustica, armonica e voce), Gaby Gianella-Benzonelli (flauto traverso e voce), Paride Guerra (percussioni e batteria) e Katia Regazzi e Tamara Bettazza voci coriste. Tiziano Guscetti è stato di aiuto fornendo preziosi consigli.

 
 

 

 

Area Danza. Scuola di danza classica e moderna

La Scuola di danza "Area Danza" è stata creata dalla danzatrice e coreografa Mi Jung Manfrini-Capra, che con questa Scuola ha realizzato la sua attività nell'ambito della formazione di giovani danzatori.

Vengono seguiti i metodi della Scuola russa di danza classica fin dai livelli preparatori, ma particolare cura è offerta anche nei corsi di danza moderna, secondo la tecnica Horton e la tecnica Graham. Nel 2003 nasce la compagnia di balletto "Touchdance Company", che affianca il "Giovane Balletto Ticinese", culla in Ticino delle nuove leve del ballo.

 
 

 

 

Prof. Paolo Cattaneo.  Direttore didattico dell'Helvetic Music Institute

Docente di Semiotica musicale e di Pedagogia della musica all’Università degli Studi di Milano. Direttore didattico dell’Helvetic Music Institute di Bellinzona. Professore accreditato presso la Società Svizzera di Pedagogia Musicale. Impegnato nell’ambito del jazz e della musica contemporanea, ha all’attivo la pubblicazione di diversi dischi. Autore di opere di didattica della musica e di musicoterapia. Dal 1990 è consulente musicoterapico presso il Centro Diurno del Dipartimento di Salute Mentale - Ospedale San Carlo Borromeo di Milano.

 
 

Helvetic Music Institute

L'Helvetic Music Institute (HMI) si occupa di formazione musicale in ambiti diversificati (psicopercettivo, pedagogico-didattico, musicologico, musicoterapico), partendo dal presupposto che l'esperienza sonora, con le sue molteplici implicazioni affettive e cognitive, può migliorare la qualità della vita.

 
 

 

 

Mauro Bonomi. Tenore e sassofonista

Diplomato in sassofono ai Conservatori Statali di Mulhouse e Vannes in Francia, inizia gli studi di canto lirico al Conservatorio di Friborgo e ottiene la licenza di canto al Conservatorio Donizzetti di Bergamo. Docente di Educazione musicale alle Scuole Comunali di Bellinzona, Formatore AFP, Professore accreditato presso la Società Svizzera di Pedagogia Musicale.

Attivo come sassofonista nella musica improvvisata e nel bel canto come tenore lirico.

Ha realizzato dischi di canzoni per bambini, un disco sui classici della canzone napoletana ed inoltre, con Paolo Cattaneo e Fabio Mignola, un disco che propone una “conversazione musicale” interamente improvvisata.

 

 
 

Ruben Saccher. Docente di chitarra e artista di folklore.

Chitarrista argentino professore di chitarra, specializzato in folklore argentino e brasiliano, ha conseguito un Master in artiterapia, ed è membro della SSPM. Insegna chitarra classica ed elettrica presso l'Helvetic Music Institute.

 

 

 

Fra le varie visite che il Club per l'UNESCO Ticino ha organizzato per gli ospiti, particolarmente gradita è stata la presentazione della Biblioteca Interculturale della Svizzera Italiana (BISI).
Nella foto Fredy Conrad Presidente del Club per l'UNESCO Ticino e ideatore e responsabile della BISI, accompagna gli ospiti nei locali della BISI descrivendone le finalità.
   

 

 

 

Intervista con l'autrice ticinese Anna Aurelia Albertoni e

pubblica lettura del romanzo: "Prossima fermata Paradiso"

 

Il 14 ottobre, la Bisi (Biblioteca interculturale della Svizzera italiana di Bellinzona), ha ospitato la giovane autrice ticinese Anna Aurelia Albertoni, che ha presentato il suo primo romanzo “Prossima fermata: Paradiso”, edito da Edizioni Tracce 2008, Pescara.

La Biblioteca interculturale della Svizzera italiana con sede a Bellinzona, è nata con lo scopo di essere un centro culturale che permetta alle persone di origine straniera presenti nel nostro cantone, di incontrarsi e mantenere i legami con il Paese di origine. Questo diventa particolarmente importante per coloro che, nati qui, abbiano scelto la Svizzera e il Ticino come Paese d’adozione da due o più generazioni.

Per restare fedele a questo ideale, la “BISI” mette a disposizione della propria utenza un fondo costituito da circa 3000 titoli in 30 lingue diverse, oltre ad una mediateca con circa 500 titoli in formato audio o video.

Proprio da questo, ha preso forma il progetto di mettere a disposizione i propri spazi per la presentazione di “Prossima fermata: Paradiso”: nell’ottica del mandato spiegato prima, il romanzo si presta benissimo a diffondere quei valori di condivisione, pace e convivenza tra diversi popoli.

Ma BISI è molto di più! Da circa un anno, è diventata parte integrante e sede ufficiale del CLUB PER L’UNESCO TICINO, i cui mandati sono il preservare e promuovere i beni culturali e artistici dell’umanità e, nel nostro caso, ticinesi ( presidente Fredy Conrad e vice-presidente Roberto Ghini).

Il signor Roberto Ghini ha presenziato e introdotto agli scopi di Unesco, facendo capire al pubblico presente come arte, integrazione, appartenenza e condivisione siano tutti concetti legati e integrabili tra loro e come sia necessario operare affinché i giovani si riavvicinino a questi ideali, facendoli propri.

Foto scattata durante la presentazione tenutasi presso la Biblioteca interculturale della Svizzera italiana: Monica Mazzei incontra e intervista Anna Aurelia Albertoni

"Il romanzo abbraccia la tematica del conflitto mediorientale che si svolge sulla Striscia di Gaza e che coinvolgerà la vita di una giovane ticinese, un arabo israeliano e un israeliano ebreo. Insieme dimostreranno al lettore che la Pace è possibile in un Paese martoriato, quando è possibile fra tre persone diverse tra loro e con una vita segnata da un passato difficile, se scelgono di coltivare ancora la speranza per il futuro e per un mondo migliore e di trovare la forza di amare di nuovo".

 

Durante l’incontro, l’Albertoni ha raccontato cosa l’ha spinta a scrivere la storia della giovane Sara, sensibile protagonista della sua prima opera.

"Tutte le vie che il nostro destino avrebbe potuto percorrere in altre circostanze di vita o circostanze storiche sono presenti da qualche parte.... invisibili ai nostri occhi, ma presenti da qualche parte nel gioco universale.... io chiamo queste dimensioni, erranti in un tempo condizionale, "universi paralleli". (Citazione dal testo). Per noi esseri umani, uno di questi universi può chiamarsi "Paradiso"".
Il viaggio dell'anima che compie la giovane e fragile Sara, è colmo di dolori nascosti, che pian piano offuscano i suoi talenti innati e accuiscono la sua solitudine da numero primo, in una società che spesso non valorizza l'unicità e la sensibilità dell'individuo, in favore dell'edonismo e della mediocrità imperanti, popolata da persone per le quali il luogo comune è l'unica verità ammissibile.

Dopo un'infanzia e un'adolescenza difficili, durante le quali non si è mai sentita capita dall’ambiente circostante, la giovane si allontana quasi forzatamente, rintanandosi in sé stessa. Solo l'amore per Desiderio, giovane spavaldo e all'apparenza senza nulla in comune con la riflessiva Sara, potrà aiutarla; lui riesce a leggere dentro di lei e a restituirle con leggerezza il sorriso: Desiderio, con la sua voglia di vivere, sa risvegliare in Sara quell'indispensabile stimolo che il suo stesso nome rievoca, oltre a quella parte di sé stessa che si era addormentata...
Tra loro, Ismael: di origine arabo-israeliana, è appena approdato in Svizzera, esule dai travagli della sua terra... Curioso di tutto ciò che lo circonda, quasi smanioso di capire tutto, con il suo bagaglio di sofferenze saprà immedesimarsi e legare con Sara e diventarne il confidente: spesso, le distanze geografiche si dileguano nelle comunanze dell'anima.
L'amicizia dei tre si cementerà in una comunione guidata da un sogno comune: trovare il proprio paradiso e scoprire se l'arte sia la genesi dell'amore, o l'amore il fuoco che infiamma l'arte, beati in un "luogo" metaforico e ideale, che li ha già eletti a propri abitanti: la loro sensibilità involontariamente superiore, li renderebbe stranieri in qualsiasi luogo comune... Fino al punto che la ricerca interiore dei tre e il loro bisogno di pace, sfocerà nella scelta di un luogo concreto, dove vivere in armonia, sorprendendo così il lettore!
Narrato con uno stile originale, come la scelta dell'autrice di far conoscere Sara attraverso i racconti delle amiche e di chi l'ha amata; il romanzo si dipana in una tensione che sfuma nella psicologia, scavando nelle contraddizioni e nei comportamenti umani più intimi e complessi. Il lettore viene guidato lentamente, fino a intuire e decodificare ciò che si cela dietro lo spesso velo del silenzio di una persona. Al termine della lettura, Sara è la nostra compagna di scuola che non parlava; o quell'amica che è partita senza salutare...
(Recensione di Monica Mazzei)

Il valore dell'ascolto

 

Nel corso del mese di novembre il Club per l'UNESCO Ticino ha costituito un partenariato con l'artista Ticinese Christian Delucchi che ha realizzato uno spettacolo intitolato "Tributo a Fabrizio De André".

Lo spettacolo è stato già rappresentato quattro volte e sono previste altre dieci repliche, tutte nel Cantone Ticino. Si tratta di uno spettacolo di alta qualità, mediante il quale si cerca di avvicinare un pubblico giovane al panorama poetico-musicale che con Fabrizio De André ha toccato una delle sue massime espressioni.

 

Il Club per l'UNESCO Ticino ha rilasciato la seguente motivazione per l'attribuzione del partenariato.

"L’UNESCO nasce per tutelare la pace che non è definita semplicemente come assenza di guerra ma come approccio mentale che evolve attraverso una trasformazione della coscienza individuale.

“Poiché la guerra nasce nel cuore degli uomini, è nel cuore degli uomini che deve essere seminato il seme della pace”. Così afferma l’atto costitutivo dell’UNESCO voluto da una generazione di sopravvissuti sulle ceneri della seconda guerra mondiale.

Quindi l’Educazione, la Cultura e la Scienza sono le sfide che devono condurre a questa trasformazione.

La Società civile costituisce il grande insieme dei partner dell’UNESCO impegnati in questo importante compito. Questi partner sono i centri e club UNESCO, le associazioni pubbliche e private che hanno come cornice una visione  morale ed etica dello sviluppo di una società solidale e sostenibile.

 

Nell'intento di salvaguardare la Cultura della Pace, l'UNESCO promuove l'Educazione ad uno Sviluppo Sostenibile e lo fa considerando i settori che lo riguardano strettamente: l'etica, la cultura, la scienza e l'educazione.

 

Con questa premessa l'UNESCO è molto attento al valore dell'ascolto.

L'ascolto infrange il muro della solitudine e del vuoto emozionale e pone le basi del comportamento non-violento.

Infatti, in una concezione allargata, ascoltare vuol dire mettere in risonanza il percepire e il sentire dell'animo con il pensiero e l'azione: cioè unire la mente e il cuore.

Questo è fondamentale per potersi aprire alla conoscenza di ciò che ci circonda, soprattutto di ciò che c'è di nuovo, di misterioso e di diverso da noi, cosa fondamentale per poter abbattere il muro della solitudine e del vuoto emozionale che caratterizza tanto bene (purtroppo) il nostro tempo.

 

L'ascolto quindi è la condizione essenziale per approcciarsi costruttivamente alla vita e non può essere ridotto ad un contatto formale asettico e privo di implicazioni affettive ed emotive.

L'ascolto sottintende una relazione profonda con sé stessi e con gli altri.

 

Dante nella Divina Commedia, racconta lo straordinario incontro con un cantante di allora, di nome Casella. Il suo canto fa dimenticare alle anime persino il loro viaggio verso il Paradiso e le fa fermare incantate.

 

"Amor che ne la mente mi ragiona"

cominciò elli allor sì dolcemente,

che la dolcezza ancor dentro mi suona.

 Dante, Purgatorio II. 112-114

 

Così il seme dell'ascolto tramite la percezione, fa fiorire il contatto, permette l'interazione proficua e contribuisce alla comprensione fra le persone e quindi contribuisce alla pace.

 

La motivazione per cui il Club per l'UNESCO Ticino ha stabilito un partenariato con questa serata è l'esigenza di portare avanti la difesa dei valori e delle tradizioni che tante volte oggi vengono dimenticati.

Il valore che questa sera va in scena è la capacità di far risuonare la mente e il cuore per trasmettere bellezza e gioia, ma anche per comunicare testi e poesie che devono far riflettere.

L'intento è quello di farvi vedere con gli occhi, udire con le orecchie ma soprattutto percepire con il cuore.

 

Capire, ascoltare, percepire, aprirsi, sono obiettivi fondamentali per una educazione rivolta verso uno sviluppo sostenibile, uno sviluppo globale che , partendo dalla costruzione armonica di ogni individuo, si proietta verso il futuro contribuendo ad una realtà più equa, più sensibile, più aperta, più consapevole,    più felice."

 

Bellinzona 29.01.2010