Club per l’UNESCO Ticino attività 2013*
 

 

Introduzione

 

L'anno 2013 è stato importante per il Club per l'UNESCO Ticino, perché si è potuto lavorare a fondo nella ricerca e nell'assegnazione dei partenariati.

Il Club per l'UNESCO Ticino ha compreso molto bene l'importanza dei partenariati, che vanno visti come una strategia e come un vero e proprio processo volto al coinvolgimento e alla trasformazione della mentalità e della sensibilità delle persone.

A questo riguardo sono molto significative le parole di Irina Bokova direttrice generale dell'UNESCO a Parigi: "...Per l'essere umano la pace non è soltanto un beneficio: egli ne è anche il primo responsabile e il garante ultimo attraverso la natura delle sue intenzioni e la sua forza di volontà. Ed è a questo livello che bisogna operare, predisponendo pacificamente gli animi grazie a una comprensione reciproca e alla cooperazione internazionale in campo educativo, scientifico, culturale e comunicativo."

È questo il senso ultimo dei partenariati, che vogliono essere un coinvolgimento attivo della Società Civile. Infatti attraverso i partenariati non si segnalano solo le attività positive, meritevoli, legate agli ideali dell'UNESCO, ma si promuove una strategia, rivolta alla sensibilizzazione e alla trasformazione delle coscienze, presupposti indispensabili per la costruzione della pace.

La Cittadinanza attiva è così l’obiettivo dei partenariati ed è il contributo concreto e reale dell'UNESCO verso il modo nuovo che sta emergendo, pur tra tante difficoltà.

La strada che l'UNESCO prepara alla coscienza e all'evidenza futura è fatta di comprensione reciproca, di rispetto della dignità umana, di tutela dei valori passati e presenti, di cooperazione e di scambio di conoscenze, per giungere infine tutti insieme a quel punto centrale, che è il valore inestimabile della pace.

Molta importanza ha dato il Club anche allo studio e alla riscoperta delle 40 Chiese e Cappelle dedicate alla Vergine Lauretana, erette nei secoli XVI e XVII in tutto il territorio Svizzero, che sono la splendida testimonianza dell'eccezionale venerazione alla S. Casa di Nazareth, reliquia conservata nel Santuario di Loreto nelle Marche. Il tempo e le vicende storiche e culturali hanno inciso sulla vita di molte di queste Cappelle, eppure non poche si presentano ancora oggi come Santuari ricchi di vita e di attrazione e come monumenti di notevole valore storico ed artistico.

 

 

 

Nel corso dell’anno 2013 sono stati realizzati tre interessanti partenariati.

 

Progetto Bibliomobile

 

Il "Nuovo umanesimo del XXI secolo" è ormai una prospettiva fondamentale per l'UNESCO perché pone al centro l'essere umano con la sua forza di volontà e la natura delle sue intenzioni. Questa volontà e queste intenzioni sono decisive e devono essere rivolte alla costruzione della pace.

Tutte le iniziative rivolte alla trasformazione delle coscienze nel senso di predisporre gli animi ad una visione pacifica, ad una comprensione reciproca e ad un arricchimento della dignità umana, sono iniziative a favore della pace.

Così sempre più numerosi sono ormai i partner che operano in Svizzera sotto il logo UNESCO e tutti insieme fanno avanzare l'azione dell'UNESCO, testimoniando i suoi ideali e i suoi principi.

 

Il Club UNESCO Ticino ha assegnato il proprio al progetto Bibliomobile, promosso dall'associazione Ondemedia con sede a Bellinzona, secondo le motivazioni che seguono.

 

La Bibliomobile è una biblioteca itinerante installata all'interno di un bus. Il Bibliobus effettua un servizio di diffusione della lettura e della cultura in generale, e raggiunge località e istituzioni pubbliche e private che si trovano in aree periferiche, discoste rispetto ai grossi centri urbani. La Bibliomobile è una biblioteca di prossimità che si avvicina e si rende disponibile ai cittadini che per varie ragioni non possono raggiungere una tradizionale biblioteca fissa. La Bibliomobile permette così di usufruire dei servizi tradizionali, come il prestito di libri, di cd, di dvd, di libri in braille.

Anche i servizi innovativi sono presenti, in particolare quelli informatici; infatti le nuove tecnologie sono ben rappresentate. A bordo del Bibliobus si trovano alcuni eBook reader, che possono essere programmati sul momento e dati in prestito come normali libri. C'é inoltre una connessione internet permanente sulla quale si consulta il catalogo generale e si prenotano i libri che non sono direttamente disponibili. Nel catalogo è incluso un fondo di circa quattromila titoli in trenta lingue diverse, provenienti dalla Biblioteca Interculturale della Svizzera Italiana.

 

Con queste caratteristiche il progetto Bibliomobile si pone come porta di accesso alla cultura e alla conoscenza, perché garantisce a tutti il diritto fondamentale alla lettura e all'uso della Biblioteca, intesa nella globalità dei suoi servizi.

Due sono i punti da considerare:

 

1)      Il Bibliobus ha lo scopo di portare una biblioteca completamente equipaggiata ovunque vi siano delle necessità. In questo modo sottolinea l'importanza delle biblioteche come strumento formidabile di diffusione delle idee, delle opinioni e delle informazioni.
All'inizio degli anni '80 lungo le strade di molte città che conosciamo sono apparsi per la prima volta cartelloni pubblicitari con slogan che inneggiavano alla disinformazione e al cattivo uso delle opinioni. Erano simili a questi: ..."Corri a casa in fretta, Canale 5 ti aspetta!".... Oppure: "Divertiti, la tua è una città da bere. Divertiti!"...
Sono passati trent'anni e la sensibilità sta cambiando. Si comincia a trasformare la logica della solitudine e dell'illusione, in desiderio di vera informazione e di genuina condivisione. Ed è proprio in questa realtà nuova che irrompe il Bibliobus, per ribaltare le proporzioni e dare servizi e strumenti di ricerca e approfondimento. La difesa delle tradizioni, l'esigenza della dignità umana, il primato della verità sono i presupposti che l'UNESCO attribuisce allo sviluppo della Civiltà umana e i libri hanno in questo sviluppo un ruolo primario. "I libri sono percorsi di verità e l'accesso alle biblioteche pubbliche deve essere assicurato e deve divenire una consuetudine, perché garantisce il consolidamento di una Società democratica, nel contesto di uno Sviluppo sostenibile". Con queste parole l'UNESCO definisce l'importanza della lettura e dell'ampia gamma di conoscenze legate alle biblioteche.
Per tutto questo il progetto Bibliomobile rientra pienamente nelle linee guida dell'UNESCO.

 

2)      Dinnanzi alla dissoluzione e alla polverizzazione dei principi di verità e di universalità dei valori, che caratterizzano la nostra epoca post-moderna, l'UNESCO ribatte la logica della pace come orizzonte comune e come sfida per non rimanere alla mercé degli avvenimenti e per trovare la padronanza del nostro divenire. Così il progetto Bibliomobile diviene la cristallizzazione di un sogno: il sogno di portare il sapere e la sua forza accanto a ciascuno, perché si possa creare uno stimolo e al tempo stesso si possa fornire una certezza.
Lo stimolo è quello di mettersi in relazione con tanti modi di pensare e di vedere il mondo, presenti nel patrimonio di una biblioteca. La certezza consiste nella consapevolezza che per quanta opacità e negatività l'essere umano possa costruire, rimane sempre la sua capacità di immaginazione e la sua fantasia raccolte nelle pagine dei libri. Questa capacità e questa luce dell'intelletto costituiscono il primo vero fondamento della Pace.

 

Con tali presupposti, il Club per l’UNESCO Ticino assegna il proprio Partenariato al progetto Bibliomobile e alle attività che via via si svilupperanno.

 

 

Museo in Erba. Bellinzona

 

Quasi settant'anni fa, dalle ceneri della seconda guerra mondiale, nasce l'UNESCO, per sottolineare la responsabilità dell'uomo di fronte alla Storia: "Poiché le guerre nascono nell'animo degli uomini, è nell'animo degli uomini che deve essere sparso il seme della Pace."
Da una generazione di sopravvissuti si sviluppa il principio di responsabilità, cioè la preoccupazione per le generazioni future. Questa ricerca della solidarietà umana nello spazio e nel tempo costituisce la missione dell'UNESCO.

 

Il Museo in Erba nasce a Bellinzona  nel 2000 coma prima e unica antenna del Musée en Herbe di Parigi, attivo nella capitale Francese da 1975.

Il Museo in Erba mantiene e sviluppa negli anni la sua accezione di progetto educativo che si basa sul principio di scoprire l’arte giocando e di fornire a bambini e studenti giovanissimi un ambiente idoneo all’esperienza artistica variegata e al tempo stesso spontanea. Di qui le mostre a tema, i giochi interattivi e le attività di laboratorio artistico; tutto con lo scopo di dare ai visitatori autentici spunti di riflessione attraverso la pratica e l’esperienza diretta.

“Arte ed Educazione” è una delle sei priorità che la Commissione Nazionale Svizzera per l’UNESCO a Berna propone nella prospettiva di una più approfondita comprensione delle Culture e di uno sviluppo armonico del sapere.

È esattamente questo principio che si vede espresso nel Museo in Erba. Per tale ragione si possono evidenziare tre punti molto importanti.

 

1)      L’esperienza vissuta dai bambini all’interno del Museo in Erba aiuta a creare una maggiore identità e una più solida consapevolezza dell’appartenenza alla propria realtà culturale. Infatti è dal confronto tra espressioni culturali diverse che nasce la sensibilità, la finezza d’animo e l’apertura mentale. Così il bambino davanti alla parabola storica dell’arte figurativa, può imparare a collocare le radici della propria cultura.

 

2)      Gli artisti parlano con le loro opere e per un bambino poter interpretare il linguaggio dell’arte in modo semplice, è una grande opportunità. Sempre più tutti noi viviamo in un mondo virtuale, colonizzato dal computer e dalla televisione. Questi strumenti possono confondere le giovani menti e divenire un rifugio evanescente dove il passato e il futuro svaniscono, per lasciare posto ad un presente di vuote fantasticherie. Lo sforzo encomiabile del Museo in Erba è quello di tracciare una linea concreta con il passato e proiettarla verso il futuro, presentando la tradizione artistica nella sua essenza, in modo da fornire gli strumenti per poter costruire una coscienza chiara del valore della creatività e dell’arte nella storia umana.

 

3)      “Creatività e Pace” è un tema caro all’UNESCO, perché tutto ciò che “costruisce uno scambio di idee e affronta e riafferma il quadro umanistico di ogni sapere e di ogni operare, tutto ciò è a favore della Pace”. La “Pace creativa” che viene raffigurata dall’UNESCO è molto di più dell’assenza di guerra: è una forma mentale, è un approccio alla realtà, è una lotta costante che ha l’obiettivo di ridare all’essere umano il posto che gli spetta. È questo ancora lo sforzo del Museo in Erba, ed è anche la sua sfida: raccogliere e trasmettere la fiducia nei Valori Umani sia attraverso le opere creative dei grandi artisti, sia attraverso i tanti giochi e le piccole cose di tutti i giorni, che costituiscono un grande patrimonio da riscoprire.

 

Per tutti i motivi sopra esposti, Il Club per l'UNESCO Ticino ha deciso di assegnare il proprio Partenariato al progetto “Museo in Erba”, nella globalità dei suoi itinerari educativi e creativi.

 

 

Castelgrande HMI Orchestra

 

"L’azione dell’UNESCO si basa sulla convinzione che sia possibile cambiare il corso del mondo, non dall’oggi al domani, ma con piccoli passi e con la lucida convinzione che il futuro nasce dal presente…". Queste parole di Federico Mayor, già Direttore Generale dell’UNESCO e uomo di grande sensibilità e saggezza, rappresentano molto bene tutto l’operare dell’UNESCO.

Le grandi linee tracciate dall’UNESCO di Parigi a difesa e a tutela dei valori della Pace e della Tolleranza, vengono messe in pratica dalle Commissioni Nazionale delle varie Nazioni della terra, che si avvalgono del sostegno e della collaborazione attiva dei Centri e dei Club UNESCO sparsi nei differenti territori regionali, a diretto contatto con la Società civile.

 

Il Club per l’UNESCO Ticino ha assegnato il proprio partenariato alla Castelgrande HMI Orchestra, che ha fatto il suo debutto a fine maggio, nel contesto degli eventi promossi dalla Società Svizzera di Pedagogia Musicale (sezione di lingua Italiana), e dall’Helvetic Music Institute – Associazione culturale di Bellinzona.

La Castelgrande HMI Orchestra si presenta con un programma chiaro, proiettato nel futuro e propone finalità e scelte che si inquadrano molto bene negli ideali dell’UNESCO.

Si possono evidenziare tre punti fondamentali:

1)      La Castelgrande HMI Orchestra vuole proporre concerti con selezioni di brani tratti dal repertorio operistico, nonché rappresentazioni di Opere singole "in forma di concerto", cioè senza regia e senza sceneggiatura. I cantanti in costume e gli strumentisti daranno vita a uno spettacolo dove tutto dovrà essere contestualizzato e vissuto nel solo ascolto. È questa una scelta coraggiosa che ha lo scopo di far conoscere al pubblico la grande musica lirica, senza le pretese e i costi delle sfarzose messe in scena teatrali. La sobrietà è oggi una sfida non da poco ed è uno degli obiettivi dell’UNESCO, per lo sviluppo di un futuro sostenibile, che pone al centro l’essere umano e le sue grandi creazioni.

2)      La musica non è un’entità astratta, un teorema matematico, è un qualcosa da vivere e godere nella libertà, nel "tormento e nell’estasi" e nella sensibilità del proprio intimo. La musica fa risuonare le note più profonde dell’animo e questa caratteristica è un patrimonio comune che ci unisce e va condiviso. Con questo intento la Castelgrande HMI Orchestra si collega alla tradizione lirica dell’intera cultura europea e la fa vivere. Così l’immenso valore del Patrimonio Mondiale Immateriale rappresentato dalle opere liriche dei grandi autori, diviene accessibile e si avvicina a tante persone.

3)      Il progetto di interpretare brani d’Opera in forma di concerto, vuole coinvolgere giovani musicisti, in modo da creare un vero banco di prova per giovani talenti. Questo impulso lanciato dalla Castelgrande HMI Orchestra ha lo scopo di realizzare e sviluppare "l’Arte nell’Educazione musicale" e tutto ciò costituisce per l’UNESCO una importante priorità, che va premiata e riconosciuta.

 

Con queste premesse, il Club per l’UNESCO Ticino assegna il proprio Partenariato alla Castelgrande HMI Orchestra, negli eventi che la vedono protagonista.

 

 

 

Attività del Club nel territorio del cantone Ticino

 

Via Vitae

Venerdì 8 – giovedì 14 marzo 2013

 

Il Club per l’UNESCO Ticino ha partecipato venerdì 8 marzo alla Vernice e giovedì 14 marzo al Concerto-Meditazione, entrambi tenuti nell’ambito della mostra “Via Vitae” del pittore ticinese d’adozione, Angelo Celsi.

Infatti la Corale Juventus, che collabora in diverse occasioni con il Club per l’UNESCO Ticino, ha proposto alcuni brani musicali per illustrare i dipinti dell’artista in questi due momenti.

Le due manifestazioni si sono tenute all’interno della Chiesa Collegiata di Bellinzona, dove i quadri sono rimasti esposti per circa un mese. Il tema dei quadri era la Via Crucis ed è stato illustrato con riflessioni, meditazioni e brani musicali.

Il percorso simbolico della Via Crucis sia come musica, sia come dipinti espressivi e infine come parole, ha trovato così una sinergia molto forte per sottolineare come le diverse forme d’arte possono completarsi e arricchirsi a vicenda, esaltando i sentimenti e creando un’armonia ancora più efficace.

Il Club per l’UNESCO Ticino ha realizzato un CD musicale, per ricordare questi due momenti e ne ha fatto dono all’artista Angelo Celsi.

 

 

La spada nella Rocca

Sabato 18 maggio 2013

 

Tutti gli anni a Bellinzona nel mese di maggio, il Castello di Montebello si trasforma in una grande sagra medioevale, per rievocare i tempi di Federico I di Hohenstaufen, il Barbarossa (1120-1190).

Sfilate di figuranti in costume, bancarelle con oggetti medioevali in legno o in ferro battuto, tornei di cavalieri, bivacco di tende e fuochi all’aperto, dimostrazioni di pittura e di tessitura e tanto artigianato dell'epoca medioevale, tutto ciò viene allestito nelle corti del Castello e richiama moltissime persone interessate e incuriosite.

Il Club per l’UNESCO  Ticino, in accordo con Bellinzona Turismo, ha partecipato ai Vespri Benedettini che l’ensemble “Rosa Mistica” ha tenuto nel Mastio centrale del Castello, durante il pomeriggio di sabato 18 maggio.

“Rosa Mistica” è un gruppo di Canto Sacro Medioevale, diretto dalla maestra Lorenza Donadini, esperta di Canto Gregoriano, molto nota e apprezzata anche all’estero.

Il Club per l’UNESCO Ticino ha collaborato all’allestimento dei Vespri e ha potuto effettuare la registrazione dal vivo a partire dalla Cappella del Castello e alla presenza di Federico Barbarossa e della sua corte. Tutto ciò ha portato alla realizzazione di un CD musicale molto apprezzato, in cui viene valorizzata al massimo la purezza melodica e vocale dell’ensemble “Rosa Mistica”.

 

 

Collaborazione con l’Helvetic Music Institute di Bellinzona.

 

Da diversi anni è importante per il Club per l’UNESCO Ticino la collaborazione con l’Helvetic Music Institute, che vede impegnato il Club nella divulgazione e nel sostegno dei diversi incontri di educazione all’ascolto, proposti a Bellinzona.

 

31 gennaio – Duo Mille Miglia

La serata è stata all’insegna della "Mondialità musicale" e della difesa delle differenti culture e delle tradizioni musicali.

I due musicisti Elena Cosentino all’Arpa e Mario Milani alla Fisarmonica, hanno unito sonorità e stili diversi e abbracciando svariati generi musicali, hanno trascinato gli ascoltatori in un suggestivo viaggio di “Mille Miglia” verso terre, culture e tempi lontani.

 

 

25 aprile – Scala Nobile duo

Interessantissimo questo duo di chitarra e fisarmonica: Sandro Schneebeli e Antonello Messina.

I due artisti hanno creato una musica molto suggestiva che oscilla fra tango, musica araba e Jazz.

Importante e positiva è stata la capacità di interrelazione del giovane duo, che ha dimostrato la grande forza della comunicazione. Comunicare nella musica (in tutte le forme d’arte), è proprio scambiare sentimenti e questa capacità è espressione sincera dell’anima e richiede equilibrio, audacia e armonia.

 

 

30 maggio – debutto della Castelgrande HMI orchestra.

Giovedì 30 maggio al Centro Civico di Arbedo, ha avuto il suo debutto la nuova Castelgrande HMI Orchestra. Questo progetto ha l’obiettivo di permettere a giovani musicisti di vivere un’esperienza orchestrale spaziando dal repertorio barocco a quello lirico-operistico, sotto la direzione del maestro Andrea Dindo. Il progetto ha ricevuto il partenariato del Club per l’UNESCO Ticino nell’ambito: “Arte nell’educazione”, una delle priorità definite dalla Commissione Nazionale Svizzera per l’UNESCO.

 

 

26 settembre – Suoni d’aria

Il gruppo dei docenti dell’HMI “L’officina di Fronte”, inaugura la rassegna “Suoni d’aria”, ospitando l’eclettico Urs Buchmann, famoso suonatore di flauto. La serata ha proprio lo scopo di porre l’accento sul valore storico e armonico di questo strumento, “il flauto”, il più antico nella storia umana. La scienza conferma che l’uomo di Neanderthal già conosceva le possibilità vibrazionali del flauto, che grazie all’oscillazione dell’aria contenuta nella sua cavità e generata dalla pressione del soffio, riesce a modulare i suoni e ad ottenere melodie molto evocative.

Accompagna la serata la cantante Cristina Genovese, per sottolineare come anche la voce sia un suono d’aria raffinato e suggestivo.

 

Sono in programmazione due momenti molto diversi. Il primo è il 31 ottobre, e ha per protagonisti due musicisti che proporranno brani di Jazz cameristico: "Godiva Soleva", questo il titolo della serata.

Il secondo è un ricordo di Francis Poulenc. Infatti il 28 novembre è prevista una serata commemorativa “Omaggio a Francis Poulenc”, nel 50° della sua scomparsa. Diversi strumenti a fiato e il trio Arlequin daranno un assaggio della sua variegata produzione. La semplicità e la malinconia, ma anche il brio, lo spirito e l’eleganza di Parigi, sono le caratteristiche della musica di Francis Poulenc.

 

 

Attività del Club al di fuori dei confini del Cantone Ticino.

 

È iniziata nell'agosto 2013 un'intensa collaborazione fra il Club e la Congregazione Universale della Santa Casa di Loreto, nelle Marche in Italia.

Questa attività ha lo scopo di riscoprire e valorizzare il patrimonio artistico che si è sviluppato sia in Ticino, sia in Svizzera, in relazione alla devozione verso l'insigne reliquia conservata a Loreto e costituita dalle mura della Casa di Nazareth di Maria, madre di Gesù.

La Svizzera infatti è al mondo, la Nazione più ricca di Cappelle che ricordano la Casa di Nazareth nelle forma tipica conservata e venerata a Loreto.

È vero che questo culto lauretano della S.Casa si è diffuso da Loreto in tutte le parti del mondo, ma nella Svizzera si è esteso ed affermato con una tale intensità, che la Svizzera viene considerata dagli esperti di arte sacra una vera "Terra Lauretana".

Il Ticino vanta il maggior numero di Cappelle: quasi ogni vallata ha la sua Cappella di Loreto, e quasi tutte sono del XVI secolo. Al di là delle Alpi la maggior parte delle Cappelle si trovano nei Cantoni cattolici, ma alcune si incontrano anche nei Cantoni a maggioranza protestante: tutte queste Cappelle sono state costruite fra il 1600 e il 1750.

Il Club per l'UNESCO Ticino ha iniziato questo studio attraverso approfondimenti storici e reperti artistici, con l'obiettivo di riscoprire una tradizione in parte dimenticata e spesso banalizzata.

 

La fotografia qui allegata raffigura la traslazione della S. Casa. La statua, realizzata nei primi decenni del 1500, apparteneva alla Chiesa di Santa Maria di Loreto (1519 – 1892), ora scomparsa. Questa statua è conservata nella Chiesa di S. Rocco a Bellinzona.

 

 

Cantiere Loreto. La rappresentanza Svizzera all'interno della Basilica di Loreto:

la Cappella Svizzera.

 

All'interno della Basilica della S. Casa di Loreto, la Svizzera è fra i pochi Paesi che possono vantare una propria Cappella, insieme alla Germania, alla Francia, alla Spagna e a pochi altri. La Cappella Svizzera viene visitata ogni giorno da centinaia di pellegrini ed è ornata da pregevoli affreschi. Il Club per l'UNESCO Ticino vuole porre l'accento sulla necessità di preservare questo piccolo gioiello d'arte.

 

* Il rapporto è in versione ancora grezza senza fotografie. verrà completato al più presto

 

   

Roberto Ghini, Presidente