Club per l’UNESCO Ticino attività 2017

 

Introduzione

Quando negli anni a venire si ripercorrerà la storia dei nostri giorni, probabilmente ci si riferirà al nostro tempo come al "periodo della globalizzazione". Non possiamo sapere che significato avrà questa definizione, se positivo o negativo perché sarà determinato dalle scelte che vengono fatte oggi.

Siamo in una fase di transizione, in cui la globalizzazione economica con i suoi flussi transnazionali di capitali, prodotti, informazioni, sta tracciando una nuova geografia che si sovrappone a quella degli stati e crea interdipendenze fra una regione e l'altra, tra un paese e l'altro.

Mentre si abbattono le frontiere perché i capitali e le merci possano circolare liberamente nel mondo, sorgono altre frontiere, invisibili ma non meno concrete.

Queste frontiere invisibili escludono la maggioranza della popolazione mondiale dai benefici di quella crescita economica costruita con il suo stesso lavoro.

Siamo anche in una fase di accelerazione del progresso scientifico e tecnologico, che ci permette di conoscere sempre meglio i processi della vita sul nostro pianeta e le interazioni fra attività umane e fenomeni ambientali. Tale conoscenza scientifica non si traduce però in coscienza e volontà capaci di preservare il patrimonio naturale, che viene spesso usato come semplice bene di consumo.

 È stato proprio nell'avvicinare gli Istituti scolastici, per analizzare insieme la complessità di questi problemi, che il Club per l'UNESCO Ticino ha potuto seguire e sostenere diversi progetti che hanno coinvolto docenti e allievi delle Scuole medie del Cantone.

Questa collaborazione si è concretizzata nell'assegnazione di due Partenariati e nella partecipazione e messa a punto di diversi lavori a concorso. In questo modo il Club per l'UNESCO Ticino ha voluto essere parte attiva in quella trasformazione delle coscienze, che è tanto importante nell'educazione dei giovani.

  

Collaborazione con le scuole del Cantone Ticino.

Durante tutto l'anno 2017, il Club per l'UNESCO Ticino ha orientato le proprie forze verso una collaborazione concreta con le Scuole del Cantone Ticino.
Gli ambiti nei quali ha dato il proprio sostegno sono: lo Sviluppo sostenibile, l'Educazione ambientale e l'Educazione alla cittadinanza. Il Club ha potuto constatare che è in atto la volontà di porre gli studenti a contatto con realtà concrete capaci di trasmettere esperienze significative, che vanno al di là delle varie discipline scolastiche.

Le Scuole con le quali il club ha collaborato sono state: la Scuola media di Ambrì, la Scuola media 1 di Bellinzona, le Scuole speciali del sopraceneri, la Scuola professionale sportivi di èlite di Tenero e la Scuola di musica HMI di Bellinzona.

  

Proposta di pianificazione del comparto ferroviario di Bellinzona

Il Club per l'UNESCO Ticino nell'ottobre del 2014 ha iniziato una lunga opposizione alla costruzione del 3° binario AlpTransit. Ora, nell'ottobre del 2017, ha cominciato a studiare una proposta di pianificazione in collaborazione con un gruppo di specialisti di diversi settori, che fanno parte della Società civile.
Scopo di questa azione congiunta è di dimostrare l'inutilità del terzo binario e di proporre una diversa soluzione più rispettosa del Patrimonio Mondiale UNESCO e degli spazi cittadini.

 

3 – 5 novembre 2017  Collaborazione del Club per l'UNESCO Ticino con la Società Svizzera di Pedagogia Musicale, in occasione del Concorso lirico Bellincanto.

È stato molto importante questo concorso internazionale di Canto Lirico in occasione del75° anniversario della Società Svizzera di pedagogia Musicale, patrocinato dal Dipartimento musica dalla Kalaidos University of Applied Sciences Switzerland.
I 50 concorrenti, tutti di livello molto elevato, provenivano da 17 nazioni (Belgio, Bulgaria, Canada, Cina, Corea, Francia, Inghilterra, Italia, Lettonia, Romania, Russia, Stati Uniti, Svizzera, Tbilisi/Georgia, Trinidad/Tobago, Ucraina, Uzbekistan).
I sette finalisti, selezionati da una giuria internazionale, si sono esibiti in un concerto pubblico che si è svolta a Bellinzona, al termine del concerto sono stati proclamati i tre vincitori.
In questo evento di notevole spessore culturale, il Club per l'UNESCO Ticino è stato invitato come testimonial dalla Società Svizzera di pedagogia Musicale e ha collaborato nella realizzazione della documentazione audio e video.

 

Collaborazione con l'Helvetic Music Institute

Sono sempre molto interessanti le serate di Dyapason organizzate Società Svizzera di Pedagogia Musicale in collaborazione con il Club per l'UNESCO Ticino. Dyapason, che si svolge ormai da quasi un decennio, è diventato un appuntamento culturale atteso a Bellinzona e conta gli estimatori che tutti gli anni frequentano le sue serate. Quest'anno sono stati presentati artisti che avevano a che fare con i "suoni d'aria", tema dell'anno, quindi con strumenti a fiato o con la voce.
In particolare sono da ricordare il concerto spettacolo del quartetto di sassofoni della Svizzera italiana. Il concerto non si è limitato a proporre musica che spazia tra diversi generi, ma ha permesso ai quattro artisti-istrioni di intrattenere il pubblico con scene comiche o drammatiche molto raffinate.
Veramente interessante il Concerto del cantautore magrebino, naturalizzato milanese Hamid Grandi, che ha portato insieme alle sue canzoni i sentimenti della sua cultura e del suo popolo.
Hamid Grandi ha raccolto il testimone dai grandi cantautori che hanno illuminato la tradizione musicale milanese e si presenta al pubblico con numerose canzoni di cui è autore e con cover di grande qualità di canzoni italiane.

 

14 marzo 2017  Consegna del Partenariato alla carriera al cantautore Ticinese Marco Zappa.

Al Teatro Sociale di Bellinzona si è svolta la consegna al cantautore Ticinese del Partenariato alla Carriera, in occasione del suo concerto "PuntEBarrieR", concerto-anniversario dei 50 anni di attività. Durante il concerto, il cantautore ha eseguito alcune sue canzoni divenute mitiche  nel Cantone Ticino, oltre ai brani del suo ultimo disco "PuntEBarrieR" dove affronta temi sociali e personali in un lavoro mature coinvolgente.
Questo artista si è sempre distinto per aver difeso i diritti umani, l'unità nella diversità e il valore di tutte le culture.
Al termine di questo rapporto è allegato il Partenariato con le motivazioni.

 

20 maggio, Concerto all'isola dei conigli di Brissago.

Il 20 di maggio si è svolto a Brissago, nell'Isola dei conigli, il Concerto "Una canzone per non dimenticare". Questo concerto è stato realizzato nell'ambito delle giornate della memoria ed esprime tramite canzoni originali e cover di canzoni contro la guerra, i sentimenti di un gruppo di 45 allievi della Scuola di musica HMI e gli allievi di alcune classi delle Scuole speciali del Sopraceneri.
Il concerto è nato dalla collaborazione delle due Scuole con il Club per l'UNESCO Ticino. Le due Scuole hanno così partecipato a un concorso promulgato dalla Fondazione Federica Spitzer che chiede la riflessione su di un tema ben preciso
: "La Fondazione Federica Spitzer istituisce un premio volto a promuovere progetti realizzati da istituti scolastici pubblici e privati del settore medio, medio superiore e professionale che rispondono agli scopi della fondazione.
I progetti premiati devono educare gli allievi/studenti a prendere coscienza dei genocidi e dare un contributo al superamento dei conflitti fra razze, culture e religioni."
I giovani, sotto la guida dei loro docenti e con la consulenza del Club per l'UNESCO Ticino hanno partecipato al concorso e hanno creato ed eseguito molte belle canzoni originali sul tema della guerra, della violenza e dell'esclusione.
Il concerto, che è stato poi replicato in un teatro di Bellinzona, ha convinto la giuria al punto da ricevere il primo premio dalla Fondazione Federica Spitzer.

 

Giugno, In viaggio verso Mineo

Durante l'anno scolastico  2016/2017 gli allievi della Scuola media 1 di Bellinzona hanno affrontato il problema dell'emigrazione  e della fuga dalle guerre. Da questo studio è nata l'idea di toccare con mano la realtà dell'emigrazione visitando il più grande centro di accoglienza d'Europa: quello di Mineo in Sicilia.
Questo progetto, svolto in collaborazione con il Club, ha ottenuto il Partenariato.
Nell'autunno i giovani studenti con i loro insegnanti hanno raccontato le loro esperienze di viaggio durante una serata pubblica organizzata dal Club per l'UNESCO Ticino, nella sede della Biblioteca Interculturale della Svizzera Italiana a Bellinzona.
La serata, molto frequentata, ha permesso ai giovani di leggere i loro diari e di rispondere alle domande del pubblico. È stato presentato anche un filmato, girato e montato dagli stessi ragazzi, che illustrava  momenti importanti del viaggio e gli incontri con gli stranieri rifugiati.

Si possono fare due considerazioni.
Le nuove tecnologie nascondono insidie pericolosissime di banalizzazione e spettacolarizzazione di quello che espongono. Nel caso dei ragazzi di in viaggio verso Mineo queste insidie sono state sventate completamente da un racconto sobrio e sincero, segno che il viaggio aveva dato i suoi frutti.
Interessantissimo poi il contenuto dei diari, scritti a mano! Un tocco di profonda umanità un bellissimo segno di continuità con i viaggiatori dell'800 che attraverso il viaggio e la conoscenza dei popoli ampliavano la propria cultura e facevano del viaggio un'esperienza di maturazione.
Di questa serata la lettura dei diari e le immagini che mostrano i ragazzi accompagnare nel ballo tradizionale alcuni rifugiati senegalesi, rimarranno nel cuore di tutti i presenti.
Anche questo Partenariato è riportato di seguito.

 

Ottobre, l'orto biodidattico

Molte Scuole nel cantone Ticino utilizzano come progetto d'istituto la creazione e la gestione di un orto biodinamico. Nella maggior parte degli istituti l'esperienza è molto positiva e gli alunni si impegnano volentieri. Dal punto di vista educativo l'orto biodinamico è ricco di ricadute positive sugli allievi.
La sede della Scuola media di Ambrì ha deciso di associarsi alla rete delle Scuole che utilizzano un orto biodinamico come supporto didattico. L'anno scolastico 2016 – 2017 è il primo anno operativo dopo che nello scorso anno era stata realizzata la struttura di fondo.
Il Club per l'UNESCO Ticino ha seguito questo progetto nel suo svolgersi e ha partecipato in prima persona alla realizzazione.
Lo spirito con il quale l'orto è stato creato e viene gestito ha indotto il Club per l'UNESCO Ticino ad assegnare a questo progetto il Partenariato.

 

Partenariati

Vengono ora riportati i testi dei partenariati che sono stati descritti precedentemente

Febbraio 2017 - Partenariato alla carriera di Marco Zappa

 L'UNESCO è un'Agenzia specializzata dell'ONU, che da più di settant'anni esprime sempre lo stesso messaggio: "Poiché le guerre nascono nell'animo degli uomini, è nell'animo degli uomini che deve essere sparso il seme della Pace, con l'Educazione, la Scienza, la Cultura e la Comunicazione."
 L’azione dell’UNESCO si realizza su tre livelli. Il livello Internazionale, che vede l’Organizzazione con sede a Parigi, definire le grandi linee-guida e stipulare le Convenzioni. Il livello Nazionale, che ha sede nelle capitali degli Stati membri e che ha il compito di trasmettere e mettere in pratica all’interno di ogni nazione, i valori dell’UNESCO di tolleranza e di pace. Infine il livello Regionale, che ha sede nei Centri e nei Club UNESCO sparsi su tutta la Terra, i quali traducono in attività concrete i principi dell’Organizzazione, a diretto contatto con la Società Civile.

Il Club per l’UNESCO Ticino ha la facoltà di assegnare il proprio Partenariato ad attività meritevoli di attenzione, che rispecchiano gli ideali dell’UNESCO. Il Partenariato ha un valore strettamente etico e morale e non prevede alcun sostegno di tipo finanziario. L’attività che riceve il Partenariato ha la facoltà di porre in evidenza sulle proprie pubblicazioni, il logo del Club con l’indicazione Partenaire. Queste attività devono avere una componente regionale, devono trovarsi nell’ambito dell’Educazione, della Scienza, della Cultura e della Comunicazione e devono trattare un argomento che rientra in un preciso ambito, ambito che viene stabilito ogni quattro anni.

Il Club per l'UNESCO Ticino assegna al cantautore ticinese Marco Zappa, il Partenariato alla carriera con la seguente menzione:
"Per aver vissuto e concepito l'arte della Musica come linguaggio di forte convivialità tra tradizioni e culture diverse e per aver cercato tenacemente le proprie radici umane e artistiche all'interno di una realtà in continuo divenire, affinando e maturando il proprio messaggio di impegno civile."

 Si possono considerare due aspetti.

1)      Musica e convivialità
"La Terra siamo noi e il nostro prossimo siamo sempre noi, inconsapevoli elettroni dello stesso atomo, che ruotano attorno al medesimo nucleo, fino a che all'interno dell'ultima nostra particella, si risveglierà l'ennesimo Universo!".
Queste parole di Linus Pauling premio Nobel per la Pace e per la Medicina, sintetizzano molto bene gli ideali dell'UNESCO, ma rappresentano anche il fondamento di tutta la carriera del cantautore Marco Zappa, che si rivela così in linea con il messaggio dell'UNESCO.
Vedere l'unità nella diversità è stato sempre il sogno di Marco Zappa e non solo questa unità è stata cercata tra persone e culture diverse, ma anche fra generi musicali contrapposti e tra strumenti acustici di tradizioni lontane.
La maestria acrobatica e il piacere di suonare brani che prevedono una bella varietà di strumenti, la passione di cercare un contatto diretto con il pubblico che ascolta, il desiderio di dare affetto quasi paterno a tutti gli artisti che collaborano con lui, fanno di Marco Zappa un motore potentissimo di convivialità ed empatia.

 

2)     Creatività e impegno civile
Nella sua lunga carriera iniziata da giovane studente nel 1967, il musicista Marco Zappa ha voluto conoscere e approfondire culture e tradizioni musicali diverse, ponendo al centro la ricerca dei valori umani, del rispetto e della tolleranza, vissuti non in modo passivo, ma capaci di costruire nuove forme di collaborazione ed un tessuto musicale variegato e originale. È sempre vero che la spontaneità di un'idea musicale nasce dalla combinazione di tanti fattori: emotivi, psicologici, razionali e irrazionali. La forma melodica, le soluzioni armoniche, l'interazione fra musica e testo, le tecniche di arrangiamento, l'utilizzo dei dialetti popolari, la versatilità verso numerosissimi strumenti, sono il frutto di una fitta rete di competenze e di esperienze e sono lo specchio della forte personalità e della grande sensibilità di questo artista. Alla base di tutto c'è il viaggio, vissuto da Marco Zappa come una vocazione, una trasformazione, un pellegrinaggio; il viaggio come metafora del processo creativo.

C'è chi torna  al suo paese                               Ma riparte frastornato
con una valigia piena di sorprese,                   con la valigia ancora piena ed il cuore vuoto.
di regali e di attenzioni,                                    C'è chi torna al suo paese,
di speranze e di emozioni.                                ma tutto è cambiato!
                                                                                                                                         Marco Zappa – PuntEBarrieR - 2017

Così il cantautore mette in musica la realtà di oggi, con tutte le sue contraddizioni e i suoi paradossi. La sua musica di impegno civile è ricca di messaggi forti che denunciano l'indifferenza, la solitudine, l'etica zero, ma cantano anche la speranza, la gioia e l'amicizia. È proprio il desiderio di abbattere le barriere dell'odio e della stupidità, il primo passo verso quella Cultura della Pace, tanto cara all'UNESCO.
La Cultura della Pace non è assenza di guerra, ma è una forma mentale, un approccio appassionato ed etico, che comincia dalle relazioni umane, dalle piccole cose di tutti i giorni e dalla volontà di aprire il cuore.
Questi piccoli gesti, questi sentimenti semplici, queste brevi impressioni di sofferenza e di gioia popolano le canzoni di Marco Zappa, rendendole ricche di spunti e di riflessioni, che non sono mai banali.

 

Date queste premesse il Club per l’UNESCO Ticino assegna al cantautore Marco Zappa il Partenariato alla carriera. L’utilizzo del logo Partenaire nelle pubblicazioni e nei concerti, permetterà la visibilità di questo Partenariato.

 

 

Giugno 2017 - In viaggio verso Mineo

 

Poco più di settant'anni fa, dalle ceneri della seconda guerra mondiale, viene fondato l'UNESCO per sottolineare la responsabilità dell'uomo di fronte alla Storia.

"Poiché le guerre nascono nell'animo degli uomini, è nell'animo degli uomini che deve essere sparso il seme della Pace."

b Da una generazione di sopravvissuti ha origine la preoccupazione per le generazioni future. Questa ricerca della solidarietà umana nello spazio e nel tempo costituisce la missione dell'UNESCO.

L’azione dell’UNESCO si realizza su tre livelli. Il livello Internazionale, che vede l’Organizzazione con sede a Parigi, definire le grandi linee-guida. Il livello Nazionale, che ha sede nelle capitali degli Stati membri e che ha il compito di trasmettere e mettere in pratica all’interno di ogni nazione, i valori dell’UNESCO di tolleranza e di pace. Infine il livello Regionale, che ha sede nei Centri e nei Club UNESCO sparsi su tutta la Terra, i quali traducono in attività concrete i principi dell’Organizzazione, a diretto contatto con la Società Civile.

Il Club per l’UNESCO Ticino ha la facoltà di assegnare il proprio Partenariato ad attività meritevoli di attenzione, che rispecchiano gli ideali dell’UNESCO. Il Partenariato ha un valore strettamente etico e morale e non prevede alcun sostegno di tipo finanziario. L’iniziativa che riceve il Partenariato ha la facoltà di porre in evidenza nello svolgimento delle proprie attività, il logo del Club con l’indicazione Partenaire. Le iniziative devono avere una componente regionale, devono trovarsi nell’ambito dell’Educazione, della Scienza, della Cultura e della Comunicazione e devono trattare un argomento che rientra in un preciso ambito, ambito che viene stabilito ogni quattro anni.

 

Il Club per l'UNESCO Ticino assegna il proprio partenariato al progetto In viaggio verso Mineo, sei ragazzi ticinesi in viaggio verso i migranti.
 

Questo partenariato vuole essere un riconoscimento per il coraggio dimostrato da questi allievi di Scuola media e dai loro insegnanti. Vuole essere anche uno stimolo perché altri allievi e altre Scuole si chinino sul problema dell'immigrazione e possa sorgere un dibattito e una riflessione negli istituti scolastici del Cantone.

Il progetto è nato sui banchi di scuola sulle orme del regista ticinese Stefano Ferrari, che ha realizzato un documentario che racconta il suo viaggio da nord verso sud, verso Mineo in Sicilia, dove si trova il centro di accoglienza per richiedenti l'asilo più grande d'Europa. Qui i ragazzi entreranno in contatto con persone che hanno conosciuto la violenza e la guerra e potranno confrontarsi con la realtà della sofferenza.
 

È bene considerare due aspetti importanti:

1)      Educare alla pace.
È ormai certo che oggi, con i moderni mezzi di comunicazione, il mondo entra nell'aula scolastica e non è più possibile lasciare fuori dalla Scuola i problemi sociali: la povertà, la guerra, la violenza e l'immigrazione. Così nel caso del progetto In viaggio verso Mineo, gli insegnanti non solo hanno deciso di affrontare il problema dei migranti, ma hanno voluto estendere e prolungare il processo educativo al di fuori dell'aula scolastica, proprio fisicamente, attraverso una esperienza pratica in un luogo lontano dalla Scuola. Questa volontà di legare la Scuola alla società e di collocare la Scuola all'interno delle grandi questioni aperte, è una sfida non da poco. Quando l'UNESCO parla di Educare alla Pace, parla di un delicato equilibrio fra i curricoli di studio e lo sviluppo di una coscienza critica e matura degli allievi. La pace che intende l'UNESCO non è soltanto il silenzio del cannone, ma è giustizia, sviluppo, qualità della vita, valorizzazione dei ruoli e delle differenze all'interno di una solida volontà di comprensione. Utopia? Speranza? Una cosa è certa: il gruppo che partirà per Mineo ha voluto far parte di quel processo così affascinante che è l'educare alla Pace e per la Pace.

 

2)      Soffia nel vento


Quante strade deve percorrere un uomo
prima che tu possa definirlo un uomo?
E su quanti mari deve volare una colomba
prima di riposare sulla terraferma?
E quante volte i proiettili dovranno fischiare 
prima di essere proibiti per sempre?
La risposta, amico mio, soffia nel vento,
la risposta soffia nel vento

 

Per quanti anni può resistere una montagna
prima di essere erosa dal mare?
E quanti anni possono resistere gli uomini 
prima che sia consentito loro di essere liberi?
E per quante volte un uomo può distogliere lo sguardo
e fingere di non vedere?
La risposta, amico mio, soffia nel vento, 
la risposta soffia nel vento

 

Quante volte un uomo deve guardare in alto
prima che possa vedere il cielo?
E quante orecchie deve avere un uomo
prima di poter sentire gli altri che piangono?
E quanti morti ci vorranno prima che l'uomo riconosca
che troppi sono morti?
La risposta, amico mio, soffia nel vento, 
la risposta soffia nel vento

                                               Bob Dylan, Blowin' in the Wind (1962)

 

Queste parole di Bob Dylan, premio Nobel per la letteratura, descrivono molto bene tutte le domande che si affollano nel cuore di questi giovani che devono partire per Mineo; le loro paure e la loro voglia di capire. Questi giovani studenti hanno fatto un lungo lavoro di ricerca e sono convinti che sia importante infrangere il muro dell'indifferenza e mettersi in gioco.

La loro ricerca si confronterà con la realtà e i tanti interrogativi avranno una risposta. È possibile avere un atteggiamento equilibrato verso questi profughi? È possibile ridurre le distanze e trovare un punto di contatto? È possibile superare le proprie paure di fronte a queste persone?

Al loro ritorno questi ragazzi potranno raccontare la propria esperienza e formulare il loro particolare messaggio. In questo modo il loro viaggio sarà stato veramente un formidabile percorso formativo.

 

Date queste premesse il Club per l’UNESCO Ticino assegna il Partenariato al progetto In viaggio verso Mineo. L’utilizzo del logo Partenaire nello svolgimento di questa particolare attività, permetterà la visibilità di questo Partenariato.

 

Settembre 2017 - Progetto Orto Biodidattico

Poco più di settant'anni fa, dalle ceneri della seconda guerra mondiale, viene fondato l'UNESCO per sottolineare la responsabilità dell'uomo di fronte alla Storia.
"Poiché le guerre nascono nell'animo degli uomini, è nell'animo degli uomini che deve essere sparso il seme della Pace."
Da una generazione di sopravvissuti ha origine la preoccupazione per le generazioni future. Questa ricerca della solidarietà umana nello spazio e nel tempo costituisce la missione dell'UNESCO.
L’azione dell’UNESCO si realizza su tre livelli. Il livello Internazionale, che vede l’Organizzazione con sede a Parigi, definire le grandi linee-guida. Il livello Nazionale, che ha sede nelle capitali degli Stati membri e che ha il compito di trasmettere e mettere in pratica all’interno di ogni nazione, i valori dell’UNESCO di tolleranza e di pace. Infine il livello Regionale, che ha sede nei Centri e nei Club UNESCO sparsi su tutta la Terra, i quali traducono in attività concrete i principi dell’Organizzazione, a diretto contatto con la Società Civile.
Il Club per l’UNESCO Ticino ha la facoltà di assegnare il proprio Partenariato ad attività meritevoli di attenzione, che rispecchiano gli ideali dell’UNESCO. Il Partenariato ha un valore strettamente etico e morale e non prevede alcun sostegno di tipo finanziario. L’iniziativa che riceve il Partenariato ha la facoltà di porre in evidenza nello svolgimento delle proprie attività, il logo del Club con l’indicazione Partenaire. Le iniziative devono avere una componente regionale, devono trovarsi nell’ambito dell’Educazione, della Scienza, della Cultura e della Comunicazione e devono trattare un argomento che rientra in un preciso ambito, ambito che viene stabilito ogni quattro anni.

 Il Club per l'UNESCO Ticino assegna il proprio Partenariato al progetto: Orto Biodidattico, progetto ideato e realizzato dalla Scuola media di Ambrì.

 L'Orto Biodidattico è un progetto molto articolato con implicazioni didattiche rivolte a tutte le discipline di insegnamento, ma soprattutto contiene la volontà degli insegnanti di far nascere nel cuore dei giovani partecipanti una coscienza ambientale solida e positiva.
Scopo del progetto è che gli allievi possano sviluppare un senso critico verso tutte quelle risorse che si riferiscono all'ambiente naturale come l'acqua e il suolo, risorse indispensabili alla vita, ma spesso troppo e malamente sfruttate.
I ragazzi che partecipano al progetto sono più di un centinaio e hanno la possibilità concreta di lavorare in prima persona a contatto con la natura e di rendersi attivi in quelle pratiche rispettose dell'ambiente che si sentono tanto nominare, ma non si conoscono a fondo.
Parole come monoculture, pesticidi, OGM e specie invasive, prendono corpo e vengono messe a confronto con gli interventi favorevoli all'ambiente: il riciclaggio, il chilometro zero e le specie rare.

A questo proposito è bello ricordare le parole di Boutros Ghali, Segretario generale dell'ONU in occasione dei lavori che fecero seguito al Summit della Terra di Rio de Janeiro, all'inizio degli anni 90. "I bambini e i giovani sono le prime vittime sia del sottosviluppo, sia del degrado ambientale. In tutti i paesi del mondo, ricchi o poveri, essi sono i primi a soffrire la povertà, la cattiva nutrizione e l'inquinamento. Per questo un modello di Sviluppo sostenibile che si rispetti, deve contenere il loro coinvolgimento attivo e personale in relazione all'ambiente e allo sviluppo."

 È opportuno fare due riflessioni.

 1-      Il falso progresso
Il progresso confonde soprattutto le menti giovani, perché si rivolge alle cose materiali e fa credere che la misura di tutto sia l'uomo. L'uomo e le regole che l'uomo ha costruito sono l'unica realtà del falso progresso.
Tutti noi avvertiamo che questo non funziona, perché non l'uomo, ma la natura è al centro del creato. Solo il lavoro dell'uomo unito all'equilibrio della natura, può dare vero progresso, o meglio vero Sviluppo. Uno Sviluppo sostenibile è uno sviluppo che si rivolge al presente e va incontro ai bisogni presenti, ma non dimentica il futuro e non compromette la possibilità delle generazioni future di rispondere alle proprie esigenze. Questa volontà di sensibilizzare ai problemi dell'ambiente, di mettere a confronto gli allievi con la realtà del lavorare la terra e di addentrarsi nelle problematiche dello Sviluppo sostenibile, è il nocciolo centrale del progetto Orto Biodidattico.
Da questo nucleo il progetto si espande toccando diverse problematiche e creando tanti spunti, non solo nei riguardi dell'ambiente, ma anche in ambiti molto diversificati.

2-      La madre Terra
La vita nasce e si sviluppa nel segreto, il bimbo nel grembo della madre, il seme nella terra fertile, umida e protettiva. Al mistero appartiene il germogliare della vita, lo sbocciare dei fiori, il maturare dei frutti. Questo mistero è stato banalizzato e involgarito da una realtà troppo razionale e superficiale. Così ha perso quasi tutto il suo fascino, un fascino che in altri tempi ha ispirato poeti, musicisti, pittori e che da sempre è a lode e gloria della natura e della madre Terra.
Questo stesso fascino vogliono riconquistare e riscoprire i giovani che lavorano nel progetto Orto Biodidattico e lo fanno guidati dai loro insegnanti, avvicinandosi alla madre Terra con semplicità e cuore aperto.
È proprio vero, tante parole si possono scrivere, ma il sentimento che suscita il contatto con la natura è sempre lo stesso: stupore, allegria e tanta gratitudine.

 

Date queste premesse il Club per l’UNESCO Ticino assegna il Partenariato al progetto Orto Biodidattico. L’utilizzo del logo Partenaire nello svolgimento delle varie attività legate al progetto, permetterà la visibilità di questo Partenariato.

 

 

 

 

 

 

 

Roberto Ghini, Presidente