Club per l’UNESCO Ticino attività 2019

 

Il 2019 è stato per il Club per l'UNESCO Ticino, il 20° compleanno.

Un compleanno è sempre importante per una Associazione, perché rappresenta la fedeltà ad un ideale. Questo ideale è ben sintetizzato dalle parole di Federico Mayor, che era Direttore genarle dell'UNESCO ai tempi della fondazione del Club.

"…. il futuro si costruisce fin dal presente. Questa costruzione sarà solida solo se appoggerà su una coscienza profonda della distanza che separa ciò che è, da ciò che dovrebbe essere e su di una visione etica chiara. Sforzarsi di comprendere la realtà per immaginare il futuro, realizzare il possibile e tentare l'impossibile."

Il Club per l'UNESCO Ticino ha proprio tentato l'impossibile in due direzioni.

1)      L'accordo e la collaborazione con Heimatschutz, Patrimonio Svizzero, collaborazione che ha portato alla messa a punto dell'opposizione al progetto 3° binario AlpTransit, delle FFS.

2)      Il gemellaggio a distanza con il villaggio di Nevé Shalom – Wahat al Salam, Oasi di Pace in ebraico e arabo, nello Stato di Israele.

 

Opposizione al 3° binario AlpTransit a Bellinzona.

Gennaio 2019 – ottobre 2019

 Il Club per l'UNESCO Ticino, nell'autunno del 2014, ha iniziato un'opera di opposizione al 3° binario AlpTransit a Bellinzona, sotto i Castelli Patrimonio Mondiale.

Per inciso va detto che questo dissenso è stato portato avanti con trasparenza e alla luce del sole, senza che il Club soffrisse di intimidazioni o azioni violente. Tutto ciò in nome del rispetto per la democrazia e per la libertà di espressione.

Nel gennaio 2019 Heimatschutz, che è l'associazione a livello nazionale che protegge il Patrimonio Naturale e Architettonico della Patria, si è unita al Club per l'UNESCO Ticino,

Così alla parte tecnica e allo studio del territorio, che i soci del Club avevano portato avanti, si è combinata la parte di competenza giuridica e legale.

In questo modo le due Associazioni congiunte hanno potuto consultare i documenti ufficiali, sia del Governo che delle Ferrovie e hanno potuto preparare l'opposizione.

Di seguito vengono riportati i punti contestati e la sintesi della opposizione.

 

Punti contestati

1- Questa nuova linea attraversa il cuore della città di Bellinzona, dove ci sono quartieri densamente popolati e numerosi patrimoni e valori artistici.

2- Su questa linea transiterà tutto il traffico AlpTransit, passeggeri e merci, notte e giorno con una frequenza di un treno ogni cinque minuti.

3- Su questa linea, fra le case e nelle immediate vicinanze di beni monumentali Patrimonio dell'umanità, transiteranno treni merci molto lunghi, fino a mille metri, ad alta velocità. Non è dato di sapere quali merci pericolose saranno trasportate, con grande pericolo per la popolazione in caso di incidente.

4- Si parla sempre della costruzione del 3° binario, si trascura però di considerare che una volta in esercizio, su questa nuova linea transiteranno per almeno 30 o 40 anni numerosissimi treni lunghi, pesanti e veloci. Questo traffico provocherà intense vibrazioni. Nessuno può prevedere quali saranno i danni provocati dalle vibrazioni sui beni del Patrimonio mondiale: Cinta muraria e Castello di Montebello.

5- È vero che la ferrovia è già presente dal 1882 e che il 3° binario è un potenziamento della linea del Gottardo. Ma è vero anche che le linee che penetrano profondamente nel tessuto urbano sono state convertite nelle principali città europee, come Vienna, Berlino, Monaco, Bruxelles, Bologna, in ferrovie S-bahn, per le esigenze di mobilità dei cittadini.

6- La costruzione del 3° binario comporta il sacrificio di numerose case d'abitazione, che verranno demolite per fare posto alla ferrovia. Uno spreco di terreni pregiati.

7- Una considerazione a parte va fatta sulla questione del danaro. La circonvallazione ferroviaria di Bellinzona non viene costruita e viene sostituita dal 3° binario AlpTransit, solo per motivi di risparmio.

8- Un tratto di 50 m2 della cinta muraria Sud, che scende dal Castello di Montebello, verrà perforata per realizzare l'imbocco sud della galleria Svitto2.

9- Un considerevole volume della roccia del colle di Montebello dovrà essere distrutto per permettere lo scavo dell'imbocco della galleria.

10- La collina su cui sorgono il Castello di Montebello e la cinta muraria è instabile, infatti la collina stessa appare come zona di pericolo nel catasto delle zone pericolose, inoltre pochi anni or sono la zona è stata oggetto di lavori di messa in sicurezza, dato il rischio di frane e crolli.

11- Il progetto sottovaluta e in parte ignora le conseguenze sul bene delle vibrazioni provocate in un primo tempo dai lavori e in un secondo tempo dall'esercizio ferroviario, con il transito di treni merci ad alta velocità, un treno ogni 5 minuti.

12- Per garantire in questa tratta la coesistenza del traffico merci con il traffico passeggeri, i piani ferroviari prevedono numerosi nuovi scambi. È noto che con l’aggiunta di nuovi scambi e l’aumento del traffico ferroviario cresce la possibilità di incidenti. Dato poi che i vagoni merci trasportano anche sostanze pericolose, è evidente che in una zona così densamente popolata non è esclusa a priori una catastrofe.

 

Sintesi dell'opposizione

 Si è ritenuto necessario interporre opposizione contro il Progetto delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS) concernente il “Terzo binario e fermata Indipendenza” a Bellinzona.

 Alla base di questa grave decisione stanno argomenti di duplice natura.

Il primo gruppo di argomenti nasce dalla netta sottovalutazione da parte delle FFS, ma anche da parte delle autorità cantonali e comunali, degli impatti ambientali del terzo binario e dell’aumento di traffico di treni merci, che si prospetta realisticamente.

L’incremento a breve termine della domanda di tracce per treni merci, è assolutamente sottostimato, perché le FFS non tengono conto né della nuova politica per il trasferimento del trasporto delle merci dalla strada alla ferrovia, annunciata dalla Consigliera federale Simonetta Sommaruga, né della nuova realtà rappresentata dalla Via della seta, promossa dalla Cina.

Il progetto che attraverserebbe da nord a sud la Città di Bellinzona, non rispetta, infatti, un principio sacrosanto dell’Ordinanza federale contro i rumori, secondo il quale in presenza di sostanziali modifiche di un impianto esistente cui consegue anche un importante aumento del numero dei treni, il progetto debba essere considerato alla stregua di un nuovo impianto al quale si applicano, segnatamente per la valutazione dell’impatto fonico, i valori di pianificazione e non i valori-limite, come invece hanno fatto le FFS.

Accanto a ciò vi sono le problematiche legate allo smog elettromagnetico (sottovalutato), delle vibrazioni (sottovalutate) e delle polveri fini, vagamente menzionate per escluderle.
A nostro avviso, dunque, l’EIA dev’essere ristudiato e, se del caso ripubblicato, con le conseguenze progettuali che ne conseguono.

Il secondo pacchetto di argomenti nasce dall’impatto dei portali della galleria Svitto II e della nuova linea, contro le murate nord e sud, protette a più livelli: Internazionale (UNESCO), nazionale (ISOS), cantonale (Bene culturale d’importanza cantonale) e Comunale (PR). Tutto il progetto collide, inoltre, massicciamente contro il perimetro di rispetto decretato dal Consiglio di Stato nel 2010.

Gli opponenti lamentano che la Confederazione non voglia considerare seriamente l’opportunità di una realizzazione a tappe della linea di aggiramento di Bellinzona, parte integrante del progetto AlpTransit Ticino, concordato a suo tempo come base pianificatoria a medio termine, ossia oltre 25 anni orsono.

Il terzo binario imporrebbe alla popolazione tra Claro e Giubiasco un carico ambientale eccessivo e un intollerabile scadimento della qualità del vivere (un terno ogni 2 minuti, secondo il rapporto ICOMOS).

A fronte delle necessarie resistenze popolari ad un progetto tutto ispirato al risparmio, l’investimento previsto per il terzo binario rischia seriamente di avere un’utilizzazione molto breve. Tanto breve da non giustificare il sacrificio di un bene culturale che da secoli, persino a livello internazionale, fa onore a Bellinzona.

  

Gemellaggio con Nevè Shalom – Wahat al Salam

Aprile 2019 – novembre 2019

Il gemellaggio a distanza con NSWS è iniziato i primi mesi del 2019. Dopo gli accordi preliminari fra il presidente del Club e la responsabile delle pubbliche relazioni del Villaggio Rita Boulos, si è preso contatto con la direttrice della Scuola del Villaggio, signora Reem Nashef.

L'obiettivo di questo gemellaggio è duplice. Da una parte si è voluto  studiare e approfondire la storia, gli scopi e la vita del Villaggio, per proporla agli allievi delle Scuole ticinesi. A questo scopo il Club per l'UNESCO Ticino ha realizzato alcune schede didattiche, che sono allegate a questo rapporto.

Il secondo obiettivo del gemellaggio è il confronto diretto fra alcuni studenti della Scuola di musica HMI e gli allievi della scuola del Villaggio. Questi incontri via internet permettono ai ragazzi delle due realtà di conoscersi e di parlare di tanti argomenti. La lingua usata è l'inglese. Il Club ha messo a disposizione un interprete arabo – inglese – italiano. Il gemellaggio vuole essere anche un esempio concreto di educazione interculturale.

Che cosa c'è sempre alla base dei fondamentalismi, del razzismo e della violenza? Quello che viene chiamato "pensiero unico". Questo pensiero è l'azzeramento dei valori  di amicizia, di rispetto e di empatia e quindi sfocia nell'incapacità di tessere relazioni costruttive.

Per questa ragione è proprio importante e urgente condurre i giovani verso un'educazione interculturale, che non nega l'importanza della diversità e del dialogo tra culture, ma valorizza proprio i principi dello scambio, della comprensione e dell'attenzione reciproca.

La non-educazione interculturale è la negazione della pluralità. L'educazione interculturale significa compiere una scelta consapevole verso il dialogo.

Il villaggio di Neve Shalom è un esempio coraggioso di realtà interculturale, dove tre culture vivono e operano in continuo contatto, collaborando e lavorando giorno per giorno assieme.

La cultura araba, la cultura cristiana e la cultura ebraica sperimentano nuovi metodi di convivenza, operando insieme nella quotidianità e nel dialogo della vita di tutti i giorni.

Il messaggio di pace che ne deriva è fondamentale per capire il problema dell'interculturalità e per affrontare con più consapevolezza il contatto con culture diverse.

 

Per maggiore documentazione sono riportate due Schede didattiche realizzate per questo progetto:

                                                        Oasi di Pace, il villaggio di Nevé Shalom - Wahat al Salam

                                                        La questione Israelo - Palestinese

 

Concorso lirico Maria Amadini

1 - 3 novembre  2019

Il Club per l'UNESCO Ticino ha contribuito all'organizzazione del Concorso lirico Maria Amadini, che si è tenuto a Bellinzona dall'1 al 3 novembre e si è concluso con la finale al Teatro Sociale di Bellinzona. In questa occasione il Club ha consegnato il Partenariato alla giuria del Concorso.

Hanno partecipato 53 giovani provenienti da diversi paesi. La preparazione  dei concorrenti era eccellente per cui è stato necessario attribuire oltre ai sei premi previsti, altri sei premi.

C'è da dire che oggi la preparazione dei giovani cantanti lirici è superiore a quella dei cantanti del passato. È necessario molto studio e la "gavetta" non si fa più nei Teatri di provincia , ma nelle Scuole e nei Concorsi internazionali.

 

BISI presentazione del libro la mia Europa di Marie Valerie Mozzi

5 dicembre 2019

 È stato molto interessante il pomeriggio trascorso in compagnia della signora Marie Valerie, che ha presentato il suo libro "La mia Europa". La sua testimonianza è stata molto apprezzata perché sincera e attuale. La Svizzera è diventata il Paese di adozione di Marie Valerie, che venendo dal Senegal, ha attraversato Francia, Italia e Germania, raccogliendo molta sofferenza e indifferenza.

È proprio vero che l'integrazione è un percorso e una sfida che ci coinvolge tutti.

Vogliamo concludere il nostro rapporto per l'anniversario dei vent'anni con le parole di Nelson Mandela, che hanno sottolineato questa presentazione alla Biblioteca Interculturale della Svizzera Italiana: 
“Nessuno è nato schiavo, né signore, né per vivere in miseria, ma tutti siamo nati per essere fratelli"

 

Club per l’UNESCO Ticino, Partenariato 2019

Concorso Internazionale di Canto Lirico Maria Amadini

 L'UNESCO è un'Agenzia specializzata dell'ONU, che da più di settant'anni esprime sempre lo stesso messaggio: "Poiché le guerre nascono nell'animo degli uomini, è nell'animo degli uomini che deve essere sparso il seme della Pace, con l'Educazione, la Scienza, la Cultura e la Comunicazione."

L’azione dell’UNESCO si realizza su tre livelli. Il livello Internazionale, che vede l’Organizzazione con sede a Parigi, definire le grandi linee-guida e stipulare le Convenzioni. Il livello Nazionale, che ha sede nelle capitali degli Stati membri e che ha il compito di trasmettere e mettere in pratica all’interno di ogni nazione, i valori dell’UNESCO di tolleranza e di pace. Infine il livello Regionale, che ha sede nei Centri e nei Club UNESCO sparsi su tutta la Terra, i quali traducono in attività concrete i principi dell’Organizzazione, a diretto contatto con la Società Civile.

Il Club per l’UNESCO Ticino ha la facoltà di assegnare il proprio Partenariato ad attività meritevoli di attenzione, che rispecchiano gli ideali dell’UNESCO. Il Partenariato ha un valore strettamente etico e morale e non prevede alcun sostegno di tipo finanziario. L’attività che riceve il Partenariato ha la facoltà di porre in evidenza sulle proprie pubblicazioni, il logo Partenaire. Queste attività devono avere una componente regionale, devono trovarsi nell’ambito dell’Educazione, della Scienza, della Cultura e della Comunicazione e devono trattare un argomento che rientra in un preciso ambito, ambito che viene stabilito ogni quattro anni.

 Il Club per l'UNESCO Ticino assegna  il Partenariato al Concorso Internazionale di Canto Lirico Maria Amadini.

 Maria Amadini è stata un importante soprano del '900.

A lei e alla tradizione che rappresenta è dedicato il Concorso Internazionale di Canto Lirico, che si terrà a Bellinzona, nel Cantone Ticino, dall'1 al 3 novembre 2019.

Al teatro Sociale di Bellinzona si svolgerà infatti la finale del concorso, che è alla sua seconda edizione e ospiterà una cinquantina di giovani interpreti provenienti da diversi paesi.

Maria Amadini è nata a Bellinzona nel 1919 ed è morta sempre a Bellinzona nel 2004.

Era amica di Maria Callas e con la Callas ha sostenuto molte parti di spicco.

Il suo insegnamento e la sua maestria sono senza dubbio uno stimolo per le nuove generazioni, che si dedicano con impegno allo studio del canto lirico.

 

Sono da considerare due aspetti.

 1.      Il Canto Lirico Patrimonio Culturale Immateriale.
Nel nostro tempo tutti siamo disorientati, divisi tra un’esigenza di globalizzazione (le cui visibili manifestazioni siamo costretti a vivere e a subire), e la ricerca delle nostre radici, dei nostri punti di riferimento e delle nostre tradizioni.
 L’UNESCO si pone al centro di questo problema difendendo e tutelando i valori culturali di tutte le comunità della Terra, al fine di valorizzare le espressioni tradizionali e artistiche che caratterizzano i singoli popoli. Questo è il senso del Patrimonio Mondiale Monumentale, che riconosce e protegge le diverse opere che tutte le culture hanno saputo esprimere nei secoli. Viceversa il Patrimonio Culturale Immateriale ha lo scopo di salvaguardare e valorizzare tutti "i saperi, le pratiche, le consuetudini, le espressioni orali e gli eventi rituali, con lo scopo di promuovere la consapevolezza del loro valore, perché componenti vitali delle Culture Tradizionali", (Convenzione UNESCO del 2003, per la salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale). Il Canto Lirico non è stato ancora riconosciuto dall'UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale, perché non si è trovata per ora una piattaforma comune di lavoro fra i diversi Stati Europei, al fine di presentare una candidatura unitaria e ufficiale. Questo non toglie che l'Arte della musica esprime proprio nel Canto Lirico una delle sue forme tradizionali più caratteristiche e espressive.

2.      La giuria, un compito educativo.
Un Concorso lirico è sempre un'espressione di amore verso le nuove generazioni, perché viene offerta ai giovani l'attenzione che meritano e la possibilità di manifestare i propri talenti. Le finalità educative del Concorso Lirico Maria Amadini, sono in sintonia con i valori dell'UNESCO. Innanzitutto perché la giuria formulerà i propri giudizi e assegnerà i premi  seguendo criteri improntati al massimo rigore e coniugando l'equità all'etica. In secondo luogo perché non valuterà solo l'abilità e la tecnica, ma anche l'espressività equilibrata, l'autostima e l'etica del servizio.
I giovani devono diventare coscienti di avere un grande privilegio: quello di incarnare, far rivivere e trasmettere la tradizione e la bellezza.

            E io: "Se nuova legge non ti toglie                                      'Amor che ne la mente mi ragiona'
            memoria o uso a l'amoroso canto                                       cominciò elli allor sì dolcemente,
            che mi solea quetar tutte mie doglie,                                 che la dolcezza ancor dentro mi suona.
           
            di ciò ti piaccia consolare alquanto                                    Lo mio maestro e io e quella gente
            l'anima mia, che, con la sua persona                                   ch'eran con lui parevan sì contenti,
            venendo qui, è affannata tanto!".                                      come a nessun toccasse altro la mente.

 
                           Dante, Divina Commedia, Purgatorio, Canto II, Incontro con il cantante e amico Casella

La tradizione non muore se c'è la volontà dei giovani di dare un futuro ai capolavori del passato. Questo è il messaggio dell'UNESCO ed è anche il senso del Concorso Lirico Maria Amadini, che proprio nel ricordo del grande soprano ticinese, propone la cultura della tradizione e l'educazione all'Arte del Canto Lirico.

Date queste premesse il Club per l’UNESCO Ticino assegna il Partenariato al Concorso Internazionale di Canto Lirico Maria Amadini. L’utilizzo del logo Partenaire nelle varie manifestazioni, permetterà la visibilità di questo Partenariato.

 

 

Roberto Ghini, Presidente

Bellinzona, aprile 2020