Le origini del Club UNESCO Ticino


Dichiarazione d'intenti per la creazione di un Club UNESCO in Ticino.

La nostra intenzione di fondare un Club UNESCO, parte dal cuore, perché gli scopi e gli ideali dell'UNESCO ci sono apparsi come la forma più ampia e profonda dentro cui rappresentare i nostri stessi ideali.

Noi siamo consapevoli che il cambiamento imposto dai tempi, deve essere un cambiamento delle coscienze, ma la coscienza di ciascuno non è scritta nei documenti d'identità, si esprime invece attraverso il comportamento e le scelte di tutti i giorni, attraverso quelle forme di cittadinanza che creano l'agire e l'operare insieme e con intenti comuni.

Per questo dare un senso di universalità ai nostri piccoli progetti e alle nostre scelte di lavoro volontario, ci sembra una cosa bella e costruttiva.

Ci rendiamo conto che fondando un Club diventeremo un punto di riferimento per le informazioni e la documentazione UNESCO. Siamo pronti comunque a mettere a disposizione le nostre competenze, al fine di realizzare le necessarie strutture informatiche e logistiche.

Sappiamo anche dell'interesse che l'UNESCO rivolge ai problemi del mondo giovanile nei suoi diversi aspetti. Noi siamo intenzionati ad avvicinare i giovani alle varie forme d'arte, soprattutto alla diffusione e alla comprensione della lettura e del "libro".

È nostra intenzione occuparci dell'integrazione e del coinvolgimento di ragazzi handicappati, per realizzare insieme a loro progetti artistici e di documentazione, sempre nell'ambito degli ideali dell'UNESCO e con l'ausilio delle strutture già esistenti nel Cantone: ad esempio Pro Infirmis, Caritas Ticino e Telethon.

Siamo convinti che la coerenza, l'armonia tra di noi e il dialogo reciproco sono la vera ricchezza, che ci può permettere di realizzare una cosa così complessa come è un Club UNESCO.

Sappiamo che l'UNESCO è un'organizzazione sopra Confessionale e accetta tutte le Religioni come fonte di Verità per ciascun popolo.

Proprio per questo noi desideriamo ricordare la componente spirituale che è nell'animo di tutti noi e che vede nel servizio e nell'esempio, il mezzo più alto per esprimere agli altri i nostri ideali.

È in base a questa convinzione che pensiamo ed agiamo, credendo fermamente che il nostro sogno, non lo si debba cercare lontano, chissà dove in un "altro luogo", ma in questo stesso luogo che, per la cooperazione e la fiducia di tutti, si fa "altro" e diventa capace di aprirsi al mondo.

Giubiasco 1. maggio 1999